Storie, attualità e archeologia dal Medio Oriente e dal mondo della Bibbia

Un rapporto Hrw sulle violazioni palestinesi

Giampiero Sandionigi
22 novembre 2018
email whatsapp whatsapp facebook twitter versione stampabile
Un rapporto Hrw sulle violazioni palestinesi
In questo scatto d'archivio del 2013 le forze antisommossa palestinesi fronteggiano i manifestanti a Ramallah. (Issam Rimawi/Flash90)

In Cisgiordania come nella Striscia di Gaza vengono documentati abusi e torture degli apparati di sicurezza palestinesi. Poco spazio per dissenso e critiche verso le autorità.


Tanto le forze di sicurezza palestinesi in Cisgiordania (agli ordini del partito Fatah) quanto quelle nella Striscia di Gaza (subordinate a Hamas) sono responsabili di abusi e torture su civili, fermati in molti casi anche solo per aver espresso dissenso verso le autorità, o per averne criticato l’operato nello svolgimento della propria professione giornalistica. Lo denuncia l’organizzazione Human Rights Watch (Hrw) in un rapporto diffuso (in inglese) il 23 ottobre scorso e intitolato Due autorità, un’unica strada: nessun dissenso. Arresto arbitrario e tortura sotto l’Autorità palestinese e Hamas.

Per redigerlo i ricercatori di Hrw hanno lavorato due anni (2016-2018) conducendo 147 interviste, 95 delle quali con persone direttamente coinvolte in arresti o fermi e 52 con avvocati. Sono così riusciti a documentare – incrociando le testimonianze con referti medici, fotografie, verbali ed evidenze raccolte da altre ong – casi di abusi avvenuti negli anni 2016 e 2017.

Sotto il profilo metodologico Hrw si astiene dall’entrare nel merito giudiziario dei casi esaminati, concentrandosi piuttosto sulle modalità dell’arresto e della detenzione, ed escludendo dal campo di indagine le azioni delle forze di sicurezza israeliane nei Territori.

Un primo problema messo in luce dal rapporto è che le norme sulla sicurezza interna sono spesso troppo vaghe nel definire i contorni di reato. In base ad esse può essere sanzionato chi crea «conflitti settari», o «attenta all’unità rivoluzionaria», oppure insulta «autorità superiori». Con queste premesse non stupiscono gli oltre venti casi documentati di persone detenute senza una ragione chiara, a parte l’aver scritto un articolo critico o un post su Facebook oppure l’aderire a un gruppo studentesco o movimento politico inviso. Alcuni sono stati fermati e interrogati per aver partecipato a dimostrazioni nonviolente.

«I peggiori trasgressori sono i servizi di sicurezza interna di Hamas a Gaza e, in Cisgiordania, i servizi di intelligence dell’Autorità palestinese, la sicurezza preventiva e il comitato congiunto di sicurezza, in particolare nel centro di detenzione a Gerico», spiega Omar Shakir, direttore della sezione di Hrw per Israele e la Palestina.

A Gaza i fermati hanno raccontato di essere stati condotti in una stanza, che i carcerieri chiamano «il bus», dove i detenuti sono costretti a mantenere la stessa posizione per ore, in piedi o seduti su sedie molto piccole, e non possono fare null’altro senza il permesso alle guardie. Un trattamento del genere, prolungato per molte ore, assume i contorni della tortura perché, pur non lasciando segni sul corpo, procura dolori diffusi ai muscoli e alle articolazioni.

Non mancano, qui come a Gerico, tecniche più classiche e cruente – impiegate dagli aguzzini dei regimi autoritari in tutto il mondo – come la fustigazione delle piante dei piedi con cavi o tubi di gomma e la sospensione del corpo del detenuto sollevato dal pavimento con corde per procurare slogature agli arti e dolore fisico. A ciò si accompagnano minacce di danni fisici permanenti per estorcere confessioni. Un’altra condotta che Hrw considera censurabile è il tenere indefinitamente aperto e vago il fascicolo penale dei fermati, anche dopo il rilascio, in modo da tenere gli individui in una costante apprensione ed accrescere in loro il senso di insicurezza.

Il gruppo di lavoro di Hrw non è stato autorizzato dalle autorità israeliane ad accedere alla Striscia di Gaza per incontrare le autorità di Hamas e confrontarsi con loro sulle risultanze confluite nel rapporto. Ha invece potuto liberamente incontrare in Cisgiordania funzionari dei servizi di intelligence dell’Autorità nazionale palestinese. Tutte le autorità palestinesi competenti, sia nella Striscia sia in Cisgiordania, sono comunque state informate per iscritto da Hrw sugli esiti dell’indagine e invitate ad esprimere i propri punti di vista e valutazioni.

«Abbiamo ricevuto oltre 60 pagine di risposte da ogni agenzia di sicurezza coinvolta», dice Shakir. «Tutti hanno negato di arrestare le persone arbitrariamente e sottoporle a tortura. Hanno aggiunto che gli abusi segnalati sono nient’altro che casi isolati, i quali, se portati all’attenzione delle autorità, vengono esaminati per individuare i responsabili e sanzionarli». Dichiarazioni – allegate al rapporto come appendici – che «la nostra ricerca contraddice», annota Shakir.

Terrasanta 6/2018
Novembre-Dicembre 2018

Terrasanta 6/2018

Il sommario dei temi toccati nel numero di novembre-dicembre 2018 di Terrasanta su carta. Tutti i contenuti, dalla prima all’ultima pagina, ordinati per sezioni. Buona lettura!

E la luce fu
AA.VV.

E la luce fu

In questo Dossier approfondiamo l’iconografia e il valore teologico di ciò che resta di uno dei cicli musivi più riusciti dell’arte cristiana medioevale, restituitoci dai restauri in corso a Betlemme.

Ai confini della speranza
Anna Clementi

Ai confini della speranza

Un viaggio dentro l’hotspot di Moria, a Lesbo, e nel campo di Skaramagas, alla periferia di Atene, condividendo la quotidianità assieme alle migliaia di rifugiati intrappolati nei campi profughi di Grecia

Dove è custodita la Sacra Culla
Beatrice Guarrera

Dove è custodita la Sacra Culla

A Roma, presso la basilica papale di Santa Maria Maggiore, è venerata la mangiatoia che avrebbe ospitato il Bambino di Betlemme. Una tradizione dei primi secoli cristiani, che ancora oggi richiama pellegrini da ogni parte del mondo.

Abbonamenti

Per ricevere la rivista Terrasanta (6 numeri all’anno) la quota d’abbonamento è di 32,00 euro. Disponibile, a 22,00 euro, anche la versione digitale in formato pdf.

Maggiori informazioni
L'indice delle annate

Ai nostri abbonati e lettori più assidui potrà tornare utile l’indice generale della nuova serie di Terrasanta dal 2006 al 2023.

Il file consente di cercare gli articoli, gli autori e i temi che interessano di più e individuare i numeri e le pagine in cui sono stati pubblicati.

Consulta l'indice
Un saggio di Terrasanta

Vuoi farti un’idea del nostro bimestrale?
Ti mettiamo a disposizione un numero del 2023.
Buona lettura!

Sfoglia il numero
Newsletter

Ricevi i nostri aggiornamenti

Iscriviti
«Tu sei quell’uomo» (2Sam 12,7)

«Tu sei quell’uomo» (2Sam 12,7)

La narrazione al servizio della formazione e dell'annuncio
Gerusalemme. Città impossibile – nuova edizione
Meir Margalit

Gerusalemme. Città impossibile – nuova edizione

Le chiavi per capire l’occupazione israeliana
Colorexploring
Barbara Marziali, Sandra Marziali

Colorexploring

Il metodo per conoscere se stessi e illuminare i lati oscuri della vita