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L’ingresso a Gerusalemme del nuovo arcivescovo copto ortodosso

Nizar Halloun
6 marzo 2016
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L’ingresso a Gerusalemme del nuovo arcivescovo copto ortodosso
Anba Antonius - a destra con copricapo nero e occhiali - accolto a Gerusalemme dai rappresentanti delle communità religiose cristiane. (foto Nadim Asfour/CTS/Studio Cristo)

Sabato 5 marzo si è insediato a Gerusalemme anba Antonius, il nuovo metropolita dei copti ortodossi. Il nominato è il monaco Theodore Al-Antouni, che ha ricevuto l'ordinazione episcopale il 27 febbraio al Cairo. Ha 47 anni e viene da una famiglia molto numerosa e devota: sono sacerdoti sia suo padre sia due dei suoi fratelli.


Il papa copto Tawadros II il 21 febbraio scorso annunciava il nome del nuovo arcivescovo metropolita di Gerusalemme: il monaco Theodore Al-Antouni. La cerimonia della sua ordinazione episcopale si è svolta nella cattedrale di San Marco, al Cairo, il 27 febbraio.

«Antonius, io ti nomino vescovo della città amata dal Cristo, Gerusalemme»: queste parole della formula di invio sono state ripetute tre volte dal patriarca, mentre posava la sua croce sulla testa china di anba Antonius, al quale sono stati fatti indossare i paramenti bianchi e rossi da arcivescovo. «Indossa la veste pura che fu portata dagli apostoli – ha continuato papa Tawadros – e metti i tuoi passi, con zelo, nel solco del Vangelo. Sii una guida per i ciechi, una luce per chi è nelle tenebre, un maestro per gli ignoranti, una parola di giustizia e un imitatore del vero pastore». Nel corso del rito liturgico il patriarca copto ha consacrato anche altri sei vescovi.

Sabato 5 marzo, alle 11 del mattino, molti cristiani di Gerusalemme si sono radunati alla porta di Jaffa della città vecchia per accogliere il nuovo arcivescovo copto. I rappresentanti delle varie Chiese e comunità hanno portato i loro auguri. I saluti e le espressioni di benvenuto si sono interrotti all’arrivo dei tamburi e delle cornamuse degli scout (cristiani) della città vecchia. E tutti sono entrati in un clima di festa.

Alla presenza del metropolita il ritmo è cresciuto e i più giovani hanno intonato canti spontanei. «Ha un viso dolce e sorridente!», si sentiva ripetere tra i presenti, a cominciare dai fotografi, lieti di cogliere l’espressione affabile di quel monaco slanciato.

Dalla porta di Jaffa, la folla è scesa in processione verso il Santo Sepolcro. Dopo i saluti di rito sul sagrato, anba Antonius ha fatto ingresso nella basilica ed è salito al Golgota dove ha sostato in raccoglimento. Poi si è soffermato alla pietra dell’Unzione, prima di entrare nell’edicola del sepolcro di Cristo risorto. Una preghiera nella piccola cappella copta ha concluso la tappa alla chiesa della Risurrezione. Da lì il trasferimento alla vicina chiesa copta di Sant’Antonio per la cerimonia di intronizzazione, salutata dagli applausi dei suoi fedeli.

Theodore Al-Antouny è nato nel 1969 nella città di Aboutig, in Alto Egitto, lungo il corso del Nilo. È cresciuto in una famiglia devota e pia. Suo padre è un prete e lui è il primo di sette figli tra i quali ci sono altri due preti. Lungo il percorso universitario ha studiato agraria e medicina all’università di Assiut.

Il suo padre spirituale, l’anziano monaco Teophilos al-Mikarki, ha esercitato una grande influenza sul giovane Theodore, che non ha tardato a seguirne i passi, abbracciando la vita religiosa nel monastero di Anba Antonios. Due anni fa venne inviato da papa Tawadros in Grecia per approfondire gli studi in teologia.

Anba Antonius avrà anche giurisdizione sui copti in Libano, Giordania, Iraq, Siria e Kuwait. Il patriarca Tawadros ha deciso che altri dodici Paesi d’Asia fin qui affidati al metropolita di Gerusalemme passeranno sotto la diretta supervisione della curia patriarcale in Egitto.

In passato i copti della diocesi di Gerusalemme erano affidati alle cure della Chiesa siriaca, fino a quando, nel XIII secolo, la Chiesa copta ortodossa non cominciò a nominare un proprio arcivescovo. Anba Antonius è il ventiduesimo metropolita a succedersi sulla cattedra di Gerusalemme. In seno al Sinodo della Chiesa copta, colui che ricopre questa carica ecclesiastica è considerato secondo solo al patriarca.

Nel novembre scorso papa Tawadros II si recò in visita non ufficiale a Gerusalemme per presiedere le esequie del metropolita anba Abraham. Un viaggio del papa copto alla Città Santa non si registrava dal 1967, anno della guerra dei Sei giorni tra gli eserciti arabi e quello israeliano.

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