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A Gerusalemme presto i restauri dell’edicola del Santo Sepolcro

Terrasanta.net
23 marzo 2016
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Nel cuore della basilica del Santo Sepolcro inizieranno tra poche settimane i lavori di restauro dell’edicola che avvolge il sepolcro vuoto del Cristo Risorto. La notizia circolava da un po' tra i cristiani di Gerusalemme.


(m.a.b.-g.s.) – Nel cuore della basilica del Santo Sepolcro inizieranno tra poche settimane i lavori di restauro dell’edicola che avvolge il sepolcro vuoto del Cristo Risorto. La notizia circolava da qualche tempo tra i cristiani di Gerusalemme e soprattutto negli ambienti dei greco-ortodossi. Ora viene confermata ufficialmente anche dalla Custodia di Terra Santa, con un lungo articolo nel suo sito Internet istituzionale.

Nel corso degli ultimi mesi, in tutta riservatezza, i responsabili delle Chiese di Terra Santa che custodiscono la Basilica della Resurrezione (o del Santo Sepolcro), hanno fatto realizzare studi approfonditi sulla possibilità di restaurare il tempietto che racchiude la tomba che per poche decine di ore racchiuse il corpo di Gesù di Nazaret crocifisso. Il manufatto attuale fu edificato nel 1809-1810 e versa in uno stato di degrado avanzato.

I lavori e le consultazioni recenti hanno dato luogo a una conferenza che si è tenuta nella capitale greca ai primi di marzo, con la partecipazione di alcuni ministri del governo greco, dell’arcivescovo greco-ortodosso di Atene e di tutta la Grecia, Hieronymos II, del patriarca greco-ortodosso di Gerusalemme, Teofilo III, del Custode di Terra Santa, fra Pierbattista Pizzaballa, e del patriarca armeno di Gerusalemme, Nourhan Manougian.

Durante l’incontro, gli esperti hanno evidenziato i difetti strutturali dell’edificio e rilevato i fattori che contribuiscono alla sua fragilità. A cominciare dall’imponente afflusso di fedeli, pellegrini e turisti.

Altri fattori determinanti sono l’alterazione delle malte (causata dalla condensa del respiro dei visitatori); il calore prodotto dall’ardere delle candele; i terremoti che si sono succeduti negli ultimi due secoli.

Ora, con un accordo tra greco-ortodossi, cattolici latini (rappresentati dalla Custodia di Terra Santa) ed armeni si è deciso di dare inizio a lavori di restauro da lungo tempo necessari. Il cantiere, che simbolicamente è stato inaugurato la mattina del 22 marzo scorso, entrerà nel vivo dopo le celebrazioni della Pasqua ortodossa (che quest’anno ricorre il primo maggio) e dovrebbe restare aperto per almeno otto mesi, fino agli inizi del 2017. Il Luogo Santo rimarrà comunque accessibile al culto e alla devozione dei fedeli.

L’accordo raggiunto tra le Chiese è di procedere a un restauro conservativo. Si dovrà smontare l’edicola per ricostruirla identica all’attuale. Saranno sostituite soltanto le parti troppo fragili o rovinate. Le lastre di marmo in buono stato saranno ripulite e la struttura portante verrà consolidata.

I lavori saranno finanziati dalle tre principali confessioni cristiane responsabili del Santo Sepolcro. Concorreranno anche finanziamenti pubblici stanziati dal governo greco e benefattori privati. Pure il re di Giordania Abdallah II, nella sua veste di Custode dei luoghi santi di Gerusalemme Est, si è impegnato a contribuire alle spese. Anche il Fondo Mondiale per la conservazione dei monumenti (World Monuments Fund, Wmf) ha manifestato il proprio interesse.

All’edicola del Santo Sepolcro l’archeologo francescano fra Eugenio Alliata aveva dedicato mesi fa una puntata della sua rubrica sul bimestrale Terrasanta. Clicca qui per leggerla.

Ultimo aggiornamento: 12/04/2016 17:35

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