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Una donna cristiana alla guida del partito di El Baradei

di Elisa Ferrero
24 febbraio 2014
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Le donne confermano di essere in prima linea nella lotta per il cambiamento in Egitto. È della scorsa settimana l’elezione della prima donna, cristiana, alla guida di un partito politico, quello fondato nel 2012 da Mohammed el-Baradei. Venerdì 21 febbraio, infatti, il partito al-Dostour (Partito della Costituzione) ha eletto come nuovo presidente Hala Shukrallah.


Le donne confermano di essere in prima linea nella lotta per il cambiamento in Egitto. Dopo l’elezione della dottoressa Mona Mina a capo del sindacato dei medici (della quale abbiamo già parlato) è ora il momento di festeggiare l’elezione della prima donna cristiana in Egitto alla guida di un partito politico, quello fondato, nel 2012, e diretto, fino all’agosto 2013, da Mohammed el-Baradei. Venerdì 21 febbraio, infatti, il partito al-Dostour (Partito della Costituzione) ha eletto come nuovo presidente Hala Shukrallah, personaggio poco noto ai mass media, ma con un curriculum di attività politica e sociale di tutto rispetto.

Hala è nata nel 1954. Negli anni Settanta ha dato inizio al suo impegno politico, partecipando al movimento studentesco di sinistra contro il presidente Anwar El Sadat e finendo in prigione due volte. Laureata all’Università del Cairo, ha proseguito gli studi di sociologia in Gran Bretagna e Canada. Il suo campo d’azione ha spaziato fra progetti di sviluppo, il sostegno alla società civile, i diritti umani e la difesa della donna, dell’infanzia e dei gruppi sociali emarginati. Oltre a molte altre attività, Hala ha contribuito a creare la Labor and Union Services House (una ong egiziana per i diritti umani), l’Associazione egiziana contro la discriminazione religiosa, la Fondazione «La donna nuova» e un’altra fondazione dispensatrice di servizi sociali. È stata, inoltre, consulente per l’Unesco su vari progetti di sviluppo. Al momento della sua elezione, era direttrice del Centro di sostegno allo sviluppo per la consulenza e la formazione Development Support Center for Consultancy and Training, un centro di assistenza per le organizzazioni della società civile, mentre all’interno del partito al-Dostour era responsabile dell’ufficio di educazione politica.

Hala Shukrallah ha ottenuto una maggioranza di 108 voti su 189. Ma c’è un’altra importante curiosità: anche il secondo posto nella corsa alla presidenza è stato raggiunto da una donna, la ben più nota Gamila Ismail, che ha guadagnato 57 voti. Fanalino di coda l’unico uomo candidato, Hossam Abdel Ghafar, che ha ottenuto 23 voti. In realtà, però, Hala Shukrallah non ama che si ponga troppa enfasi sul suo essere donna e cristiana. Secondo lei, questo dato dovrebbe essere trattato come un «fenomeno» del tutto naturale. Il partito, al contrario, dovrebbe attirare l’interesse per le sue politiche, missione alla quale Hala ha dichiarato di voler dedicare la sua presidenza.

Ciononostante, l’elezione di una donna cristiana a capo di un importante partito, costituito soprattutto da giovani, è indubbiamente incoraggiante nel difficile panorama politico egiziano di oggi. Come ha dichiarato lo stesso Mohammed el-Baradei – che è stato riconosciuto presidente onorario a vita – commentando l’elezione di Hala Shukrallah: «Il partito al-Dostour è nato grazie ai giovani e per i giovani». Effettivamente, è quello che è riuscito ad attrarre più giovani fra i protagonisti della rivolta di piazza Tahrir, cioè la generazione che in futuro avrà in mano il Paese. Fra l’altro, il Maidan Student Group, cioè il gruppo di studenti del partito al-Dostour, è stato quello che è riuscito a sconfiggere i Fratelli Musulmani alle elezioni studentesche, ben prima della loro disfatta politica a livello nazionale.

Gli obiettivi dichiarati del partito, ora, sotto la guida di Hala Shukrallah, sono essenzialmente tre: formare, con gli strumenti disponibili e reperendo i fondi necessari, una nuova generazione di quadri politici unita attorno a una visione comune; avvicinarsi al Paese, cioè legare le attività del partito alle reali esigenze dei cittadini (punto dolente di tutti i cosiddetti partiti laici non islamisti); prepararsi alle elezioni amministrative e parlamentari, in base a una strategia di lungo periodo che parte dal locale per giungere, in un secondo tempo, al governo nazionale.

La sfida è ardua e il cammino è lungo per Hala Shukrallah e i tanti giovani del suo partito, ma le capacità ci sono, l’ostinazione anche e la speranza è sempre viva.

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