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Scuole verdi, per crescere amici dell’ambiente

Maddy Bellani
21 giugno 2013
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L'educazione di una sensibilità ecologica e l'efficienza energetica. Anche in Terra Santa sono temi sentiti che danno vita ad esperienze d’avanguardia. Ve ne presentiamo due, in contesti diversissimi, ma con obiettivi analoghi. In entrambi i casi si tratta di scuole, scuole «verdi»: una nel distretto centrale di Israele, l'altra nella Striscia di Gaza.


(Milano) – L’educazione di una sensibilità ecologica e l’efficienza energetica. Anche in Terra Santa sono temi sentiti che danno vita ad esperienze d’avanguardia. Ve ne presentiamo due, in contesti diversissimi, ma con obiettivi analoghi. In entrambi i casi si tratta di scuole, scuole «verdi». La prima è stata da poco realizzata a Kfar Saba, nella pianura di Sharon, nel Distretto Centrale di Israele. Si tratta di 3.400 metri quadrati edificati secondo criteri di bioedilizia.

Progettata dal giovane architetto Knafo Klimor, si tratta infatti di una scuola verde non solo nella struttura, ma anche per il tipo di insegnamento: permetterà infatti agli alunni di apprendere l’importanza di uno stile di vita ecosostenibile e di vivere in edifici sani.

La struttura è stata costruita con materiali riciclati naturali, locali, durevoli e privi di composti organici volatili (Voc) o componenti nocive alla salute e ha un perfetto isolamento termo-acustico delle pareti, raggiungendo così la certificazione per l’edilizia verde Leed Gold.

L’impianto è geotermico, ciò vuol dire che la scuola ha un sistema autonomo di riscaldamento e climatizzazione che avviene senza l’uso di macchine, ma attraverso una ventilazione naturale. Anche l’illuminazione naturale è ottimizzata. È presente inoltre un sistema per la raccolta delle acque piovane e il recupero delle acque grigie per l’irrigazione e i servizi igienici.

Infine, tutti i rifiuti sono riciclati: umido, vetro, carta, metalli, sostanze speciali sono destinati a un percorso di riciclaggio messo in atto dagli stessi studenti.

È ancora in via di completamento, invece, la realizzazione di un altro edificio scolastico ecosostenibile. Si trova a Khan Younis, nella Striscia di Gaza, ed è stato progettato per migliorare la vita dei bambini palestinesi da un architetto bolognese, Mario Cucinella, in collaborazione con, l’agenzia delle Nazioni Unite che si occupa dei rifugiati palestinesi (l’Unrwa), con il finanziamento dell’Islamic Development Bank.

Due piani per 3 mila metri quadri iniziati a costruire nel 2012, pensati per 600 bambini, che sono praticamente in dirittura d’arrivo.

Nei mesi caldi, i bambini palestinesi di Khan Younis fanno lezione in aula dove il sole picchia sulle finestre e quindi, se va bene, ci sono 40 gradi. Molte volte non possono lavarsi le mani o rinfrescarsi perché l’acqua scarseggia e spesso durante il giorno la luce viene staccata, perché l’elettricità, acquistata da Israele, costa e l’erogazione va spesso soggetta a interruzioni.

A Khan Younis la scuola verde è stata voluta soprattutto per tutelare la vita dei bambini palestinesi creando per loro ambienti scolastici più confortevoli e freschi, sfruttando al meglio le scarse risorse economiche e naturali della zona. E il tutto senza sprechi.

Infatti laghi d’aria, camini solari, fitodepurazione delle acque con il bambù, pannelli fotovoltaici sono solo alcune delle soluzioni tecniche della scuola verde concepita a Bologna, anch’essa autonoma dal punto di vista energetico e idrico.

In pratica, il fabbisogno energetico è realizzato tramite risorse rinnovabili disponibili in loco. Quindi, l’elettricità arriva da pannelli fotovoltaici, mentre la raccolta dell’acqua piovana consentirà di soddisfare il fabbisogno per le pulizie e lo scarico dei bagni, così sarà necessario comprare solo l’acqua da bere, con una riduzione notevole dei costi. Le acque grigie e nere verranno poi filtrate attraverso la fitodepurazione, un trattamento naturale che consente la loro reimmissione in circolo.

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