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Filantropi per un giorno

Terrasanta.net
4 aprile 2011
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Il 5 aprile in Israele si celebra la Giornata delle buone azioni, che coinvolge migliaia di persone, invitate, almeno un giorno a compiere un gesto di altruismo e volontariato. La giornata è promossa da un'organizzazione umanitaria israeliana che promuove la partecipazione attiva nella società.


(Milano/c.g.) – Il 5 aprile in Israele si celebra la Giornata delle buone azioni, che coinvolge migliaia di persone, invitate, almeno un giorno a compiere un gesto di altruismo e volontariato.

La giornata è promossa da Ruach Tova («Spirito positivo») un’organizzazione umanitaria israeliana che promuove la partecipazione attiva nella società e vuole essere il punto di contatto tra persone disposte a svolgere un’attività di volontariato e organizzazioni che invece hanno bisogno di aiuto e cercano volontari. In questo senso Ruach Tova ha messo ha pesso in contatto oltre 32 mila volontari, con 1.800 associazioni bisognose.

Le iniziative in agenda per il 5 aprile sono moltissime: aiuto ai disabili, pulizia di giardini, aiuto e compagnia agli anziani. La giornata si celebra dal 2007 e raggiunse una certa notorietà nel 2009 quando, tra le altre iniziative simboliche ci fu anche quella di un concerto speciale: un’orchestra di 13 ragazzi palestinesi di un campo vicino a Jenin, fu invitata presso il centro dei sopravvissuti all’Olocausto di Holon, nella periferia di Tel Aviv.

Giovani palestinesi e anziani ebrei festeggiarono insieme, facendo memoria della Shoah, trascorrendo alcune ore in un’occasione unica di conoscenza e scambio. Al ritorno a Jenin, tuttavia, l’orchestra palestinese venne sciolta e il direttore licenziato, a cuasa delle accuse mosse da alcuni responsabili palestinesi di aver strumentalizzato i giovani musicisti in un’iniziativa contraria allo spirito nazionale.

La Giornata che in Israele si svolge il 5 aprile, ha un corrispettivo internazionale, il 3 aprile.

Va richiamato il fatto che l’ente no-profit che organizza la manifestazione, Ruach Tova, fa parte dell’Arison Group, colosso economico riconducibile a Arison Shari, miliardaria israeliana, considerata la donna più ricca di tutto il Medio Oriente. Tra le molte attività economiche dell’Arison Group ci sono anche imprese di edili impegnate nella costruzione del muro di separazione voluto da Israele e di insediamenti israeliani in Cisgiordania.

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