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Crocieristi o pellegrini?

Carlo Giorgi
30 marzo 2011
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Crocieristi o pellegrini?
Una nave da crociera nel Mediterraneo.

Gerusalemme non è Palma di Maiorca. Suona ovvio, eppure per molti sembra non esserlo. Anche i luoghi della fede in Terra Santa sono ormai tra le escursioni offerte da varie compagnie di crociera alla propria clientela che sceglie di solcare il Mediterraneo. Il fenomeno crea qualche disagio alla gestione dei santuari.


Gerusalemme non è Palma di Maiorca. L’affermazione, che suona lapalissiana, in realtà per molti purtroppo sembra non esserlo più. Si sta affermando, infatti, un fenomeno preoccupante che mette in difficoltà la vita e la gestione dei santuari cristiani di Terra Santa.

I luoghi della fede, Gerusalemme, Betlemme e Nazaret, sono stati inseriti da diverse famose compagnie di crociera – ad esempio Costa Crociere o Msc Crociere – in pacchetti viaggio di navigazione sul Mediterraneo. Enormi navi, che possono portare fino a 3 mila ospiti equipaggio escluso, partendo dall’Italia fanno scalo a Sparta, Creta, Cipro per giungere infine al porto israeliano di Ashdod. In ogni approdo viene proposta ai passeggeri l’«escursione» a terra: in particolare, ad Ashdod, la gita è appunto a Nazaret o a Gerusalemme; o ad entrambe le mete insieme. Si scende dalla nave la mattina presto e si torna la sera prima di cena. Con l’illusione di aver visitato la Terra Santa in 12 ore.

«Si tratta di un nuovo modo di visitare la Terra Santa che si sta affermando – racconta preoccupato padre Jerzy Kraj (nella foto), responsabile del Christian Information Center di Gerusalemme –. Il problema, per noi francescani che gestiamo i santuari della cristianità, è che dalle navi da crociera scende una massa di persone. Arrivati ai santuari pretendono di avere spazio e modo di visitarli, come gli altri pellegrini. Si tratta a volte di tre, quattrocento visitatori che arrivano senza preavviso; per noi è impossibile calcolarli e garantire una visita dignitosa a tutti. Mi ricordo che quando ero superiore a Betlemme mi è capitato di vedere alcuni passeggeri italiani di una nave da crociera piangere per la delusione di non poter visitare la basilica della Natività. Il fatto è che lo stile della visita di un passeggero di una crociera è quello del semplice turista – continua padre Kraj -. I veri pellegrini hanno uno stile più raccolto, chi invece scende da una nave da crociera fatica a trovare un silenzio interiore. Chi fa una crociera pensa alla festa sulla nave che ci sarà la sera o all’escursione del giorno dopo. Il problema di questi viaggiatori è il tempo: avendo solo poche ore prima del rientro sulla nave, fanno tutto in fretta; entrano, fotografano, creano un caos che è di disturbo agli altri pellegrini. Non sono guidati da guide cristiane e fanno cose insolite: ad esempio percorrono al contrario la via Dolorosa, a Gerusalemme, e capita che la massa di turisti di una nave da crociera travolga i veri pellegrini che stanno facendo la via crucis… Il mio timore è che, al momento della prenotazione della crociera, si prometta ai turisti una visita completa ai santuari, cosa che poi non può ovviamente avvenire».

In effetti, consultando i siti Internet delle compagnie con i programmi delle crociere, una nota avvisa che la visita ai santuari non è garantita. La stagione dei viaggi e delle vacanze però si avvicina. E, nei programmi della primavera e dell’estate 2011, le grandi compagnie navali prevedono proposte che includono la Terra Santa. Può forse essere utile allora un avviso, sia per i pellegrini, sia per i frati della Custodia: le prossime giornate «a rischio» per i santuari di Terra Santa potrebbero essere il 25 maggio, il 4 luglio, l’8 settembre e il 13 novembre, date in cui è previsto lo sbarco ad Ashdod dei passeggeri di Msc crociere; ma anche Il 7 e l’8 marzo il 9 e 19 aprile, l11 giugno, l’11 luglio e il 6, 18, 19 e 28 agosto, date in cui è previsto lo sbarco dei passeggeri della Costa Crociere ai porti di Haifa e Ashdod.

Un’annotazione a margine è però doverosa: la crisi socio-politica in atto in questi ultimi mesi nei Paesi del Nord Africa e del Medio Oriente si ripercuote anche sul turismo da crociera. Gli operatori registrano una drastica flessione nelle prenotazioni di pacchetti con destinazione il Mediterraneo sud-orientale.

 

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