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A Larnaca il congedo del Papa da Cipro

Terrasanta.net
6 giugno 2010
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A Larnaca il congedo del Papa da Cipro

Negli indirizzi di saluto che il presidente della Repubblica di Cipro e Benedetto XVI si sono reciprocamente rivolti all'aeroporto di Larnaca, al momento della partenza del Papa per Roma, ribadita la gratitudine e l'attenzione della Santa Sede alla questione cipriota.


(Nicosia/g.s.) – Brevi gli indirizzi di saluto che il presidente della Repubblica di Cipro, Demetris Christofias, e Benedetto XVI si sono reciprocamente rivolti in una sala interna del ventoso aeroporto di Larnaca, alla partenza del Papa per Roma nel tardo pomeriggio di oggi.

Parlando in greco, il presidente ha ringraziato il Pontefice con queste parole: «Santità, lei ha chiesto di dedicare a Cipro e al nostro popolo tre giorni indimenticabili. Abbiamo familiarizzato con la sua serena presenza e le sue parole forti e chiare. Siamo molto dispiaciuti che la sua visita volga al termine. Speriamo, tuttavia, che porterà sempre Cipro, le sue ferite e le sue speranze, nel suo cuore. Per noi ciprioti, questo viaggio rappresenta un evento storico senza eguali che va ad aggiungere prestigio alle celebrazioni che segnano il 50.mo anniversario della creazione della Repubblica di Cipro. In lei, tutti i ciprioti hanno visto il messaggero di pace e un convinto sostenitore dell’uguaglianza».

Poi il capo dello Stato ha aggiunto un impegno politico: «Le assicuro che intendiamo estendere ulteriormente la nostra cooperazione con la Santa Sede in tutti i campi e in particolare in quello dell’aiuto allo sviluppo. (…) Condividiamo la visione di un mondo più pacifico, più libero e più giusto, senza persone affamate, senza poveri che non hanno accesso a beni primari come l’acqua potabile o le cure sanitarie».

«Ancora una volta vorrei ringraziarla – ha concluso Christofias – per il suo fermo sostegno alla nostra causa per il raggiungimento di una soluzione giusta, praticabile e funzionale, che riunifichi il nostro Paese sulla base delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell’Onu e dei principi su cui l’Unione Europea è fondata. Vorrei ringraziarla per la sua sensibilità al tema della continua distruzione del nostro patrimonio artistico e religioso nelle aree occupate dall’eservito turco».

Il Papa, in inglese, ha ringraziato il presidente, il governo e tutti coloro che hanno concorso a ospitarlo. Poi ha continuato: «Mentre lascio la vostra terra, come molti pellegrini prima di me, ricordo ancora come il Mediterraneo è formato da un ricco mosaico di popoli con le loro proprie culture e le loro bellezze, calore ed umanità. Nonostante tale realtà, il Mediterraneo Orientale, al medesimo tempo, non è estraneo a conflitto e spargimento di sangue, come abbiamo tragicamente visto negli ultimi giorni. Raddoppiamo i nostri sforzi al fine di costruire una pace reale e duratura per tutti i popoli della regione».

Poi, riferendosi al processo di riconciliazione nazionale in corso, Benedetto XVI ha osservato: «La strada che state percorrendo è una di quelle alle quali la comunità internazionale guarda con grande interesse e speranza e noto con soddisfazione tutti gli sforzi compiuti per favorire la pace per il vostro popolo e per tutta l’isola di Cipro». Quanto all’incontro con la Chiesa ortodossa, Ratzinger ha ringraziato per l’accoglienza ed espresso l’auspicio che «la mia visita qui possa essere un ulteriore passo lungo il cammino che è stato aperto prima di noi con l’abbraccio a Gerusalemme dell’allora patriarca Atenagora ed il mio venerabile predecessore papa Paolo VI. I loro primi passi profetici compiuti insieme ci hanno indicato la strada che anche noi dobbiamo percorrere. Abbiamo un appello divino ad essere fratelli, a camminare fianco a fianco nella fede, umili davanti a Dio onnipotente e con inscindibili legami di affetto l’uno per l’altro». Non è mancato un accenno al dialogo interreligioso: «Lasciatemi anche esprimere ancora la mia sincera speranza e preghiera che, insieme, cristiani e musulmani diverranno un lievito di pace e riconciliazione tra i ciprioti e ciò sarà di esempio per gli altri Paesi».

Le ultime parole di Benedetto XVI in terra cipriota sono state un invito a superare faziosità e incomprensioni, nella ricerca della pace: «Infine, signor presidente, mi permetta di incoraggiare lei ed il suo governo nella vostra alta responsabilità. Come ben sapete, fra i vostri compiti più importanti vi è quello di assicurare la pace e la sicurezza di tutti i ciprioti. Avendo pernottato in questi ultimi giorni nella nunziatura apostolica, che si trova nella zona cuscinetto sotto il controllo delle Nazioni Unite, ho potuto vedere di persona qualcosa della triste divisione dell’isola, come pure rendermi conto della perdita di una parte significativa di un’eredità culturale che appartiene a tutta l’umanità. Ho potuto anche ascoltare ciprioti del nord che vorrebbero ritornare in pace alle loro case e ai loro luoghi di culto, e sono stato profondamente toccato dalle loro richieste. Certamente, verità e riconciliazione, insieme al mutuo rispetto, sono il fondamento più solido per un futuro in unità e pace per quest’isola e per la stabilità e prosperità di tutti i suoi abitanti. Molto di positivo è stato raggiunto, a questo riguardo, negli anni scorsi, per mezzo di un dialogo concreto, benché ancora molto rimanga da fare per superare le divisioni. Mi permetta di incoraggiare lei ed i suoi concittadini a lavorare con pazienza e costanza con i vostri vicini per costruire un futuro migliore e più sicuro per tutti i vostri figli. In questo impegno, sia certo delle mie preghiere per la pace di tutta Cipro».

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