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Peres: Nulla ci è più caro della pace

15/03/2010  |  Milano
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Peres: Nulla ci è più caro della pace
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«Israele intende rispettare ogni luogo santo e ogni santuario. Quello che è santo per musulmani e cristiani sarà considerato santo anche da noi». Con queste parole Shimon Peres, incontrando oggi il presidente brasiliano, cerca di gettare sul fuoco delle tensioni tra israeliani e palestinesi rinfocolatesi negli ultimi giorni. Dal canto suo Lula incita Israele a non lasciare nulla d'intentato: «La politica - ha detto - è l'unica scienza che non ha confini e rende possibile l'impossibile».


(g.c.) – «Israele intende rispettare ogni luogo santo e ogni santuario. Quello che è santo per musulmani e cristiani sarà considerato santo anche da noi». Ha cercato di gettare acqua sul fuoco, Shimon Peres. Non si sono ancora placate le polemiche sulle nuove disposizioni che – benché si trovino nei Territori palestinesi – includono la Tomba di Rachele, a Betlemme, e la grotta dei Patriarchi, a Hebron, in una lista di 37 siti considerati patrimonio nazionale israeliano. Mentre il centro storico di Gerusalemme è teatro di scaramucce e disordini (in occasione della ridedicazione della sinagoga di Hurva, nella città vecchia, la tensione è salita ai massimi livelli e la polizia ha chiuso l’accesso alla zona della Spianata delle Moschee/Monte del Tempio ai non ebrei), il presidente d’Israele ha voluto cogliere l’occasione dell’odierna visita di Stato di Luiz Inácio Lula da Silva, presidente del Brasile, per rassicurare che «in Israele le tre religioni monoteistiche sono rispettate in ogni singolo luogo».

La visita di Lula cade a pochi giorni dalla seria crisi intervenuta tra Israele e l’amministrazione Usa dopo le dichiarazioni sulla ripresa degli insediamenti a Gerusalemme che ha di fatto gettato una doccia fredda sull’avvio dei negoziati indiretti tra governo israeliano e Organizzazione per la liberazione della Palestina (Olp), resi possibili dalla mediazione statunitense. Lula, che tra gli scopi del suo viaggio ha posto anche il sostegno al processo di pace, ha spronato Israele a non lasciare nulla d’intentato: «La politica è l’arte di superare le difficoltà. La politica è l’unica scienza che non ha confini e rende possibile l’impossibile».

Nel replicare al presidente brasiliano, Shimon Peres ha affermato che «non c’è alternativa al processo di pace e la riconciliazione con i Paesi arabi e con i palestinesi non è lontana. Ci possono essere crisi lungo il percorso, ma non dobbiamo permettere che una crisi blocchi il processo di pace. Nulla ci è più caro della pace».

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