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Anche in Israele punge l’inverno dei senza casa

07/01/2010  |  Milano
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Nonostante l'inverno più mite, il freddo arriva anche in Terra Santa. Nel mese di gennaio la temperatura minima nel corso della notte è di poco superiore allo zero e complica la condizione dei senza fissa dimora. Un recente rapporto redatto dall'Università di Tel Aviv e dall'Associazione per i diritti umani in Israele (Acri), stima che nel Paese i senzatetto che vivono direttamente in strada siano circa tremila. Ma sarebbero anche di più secondo il ministero della Salute. Nell'inverno 2008 una cinquantina di persone è morta sulla strada per motivi legati a freddo, violenza, malattie e mancanza di cure.


(c.g.) – Nonostante l’inverno più mite, il freddo arriva anche in Terra Santa. Nel mese di gennaio la temperatura minima nel corso della notte è di poco superiore allo zero e complica la condizione dei senza fissa dimora, nei cui confronti si moltiplicano le iniziative di solidarietà.

Nel mese di dicembre, ad esempio, a Tel Aviv è stato organizzato un Sweater Festival ovvero un concerto di solidarietà in cui il biglietto d’ingresso era rappresentato da una coperta o da un sacco a pelo, destinati ai senza dimora della città. Sul palco, alcuni tra i maggiori cantanti pop israeliani (come Ninet Tayeb, Hemi Rodner, Amit Erez e Aya Korem).

Secondo un recente rapporto redatto dall’Università di Tel Aviv e dall’Associazione per i diritti umani in Israele (Acri), nel Paese i senza fissa dimora che vivono direttamente in strada sarebbero circa tremila. Per il ministero della Salute il numero sarebbe ancora maggiore – intorno alle 4.500 persone – e il 40 per cento vivrebbe a Tel Aviv. Nell’inverno 2008 circa una cinquantina di persone è morta sulla strada per motivi legati a freddo, violenza, malattie e mancanza di cure.

Il rapporto dell’Università di Tel Aviv, oltre a offrire un identikit degli homeless israeliani, mette in evidenza la mancanza di politiche in grado di prevenire il fenomeno dei senza dimora. Infatti, il rapporto osserva che, mentre il ministero degli Affari sociali assiste gli homeless che vivono sulla strada con interventi di assistenza, non esiste alcuna politica di aiuto nei confronti di coloro che ancora non hanno toccato il fondo, ma vivono in abitazioni di emergenza e in grave stato di povertà; persone che hanno una grande probabilità di finire in strada presto.

Il rapporto suggerisce che il ministero dell’Edilizia, responsabile delle politiche abitative, si coordini con quello degli Affari sociali per mettere a punto politiche di prevenzione. Primo passo da fare: un censimento preciso della popolazione dei senza fissa dimora per poter impostare interventi governativi. Poi l’istituzione di altri ostelli e ricoveri per gli homeless, strutture oggi presenti in 14 città del Paese ma tutte inadatte a ospitare coppie o famiglie, che non di rado finiscono in strada a causa di problemi economici.

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