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Dal Ghana per la Terra Santa

Giampiero Sandionigi
27 gennaio 2009
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Sono otto, oggi, i frati della Custodia originari del Paese dell'Africa occidentale. Il più anziano ha 51 anni, il più giovane 40.


L’impianto audio dell’utilitaria è troppo modesto per la maestà del corale dal Messia di Haendel sul versetto quinto del capitolo nove di Isaia profeta. Al volante, fra Andrew se lo gusta ugualmente, aggiungendo la sua voce a quelle del coro che canta il testo in inglese. La musica barocca fa da colonna sonora al viaggio da Nicosia a Limassol, sull’isola di Cipro, ma anche le settimanali trasferte nella zona turca di  Kyrenia per celebrarvi la Messa domenicale, sono accompagnate, per lo più, da musica classica.

Andrew Arhin, 47 anni, è uno degli otto frati della Custodia di Terra Santa originari del Ghana. Come altri sei confratelli viene dalla diocesi di Sekondi-Takoradi, che ha sede nella quarta città del Paese africano, centro industriale e portuale della costa occidentale che oggi conta circa 350 mila abitanti.

Viceparroco nella parrocchia latina di Santa Croce, a Nicosia, padre Andrew non è l’unico ghanese a Cipro. Con lui anche padre Gabriel Vormawah, di tre anni più anziano, dislocato nella parrocchia di Santa Caterina a Limassol.

Fra Gabriel è il primo frate ghanese della Custodia ad essere stato ordinato sacerdote e tra i primi giovani a scegliere di vestire il saio francescano. Torna con la mente a metà degli anni Ottanta quando un loro connazionale a Firenze entrò in contatto con un gruppo di francescani che poi lo indirizzarono alla Custodia di Terra Santa. Alla prima occasione di vacanza, quel giovane (oggi non più francescano) era tornato a Sekondi-Takoradi indossando il saio da «frate della corda». «Nessuno di noi in Ghana aveva mai visto un francescano prima d’allora – rammenta padre Gabriel -. Restammo colpiti e affascinati da quell’abito, al punto che qualcuno di noi decise di seguire le orme di quel nostro amico e di venire in Terra Santa, chiedendo di essere accolto tra i religiosi della Custodia».

Nel 1987 fra Gabriel viene inviato per il postulandato – anno che segna la prima presa di contatto con la vita dei frati – nel convento di Casalotti, un sobborgo di Roma. La vestizione del saio di san Francesco la ricorda ancora con emozione: avvenne il 2 agosto 1988 al termine della marcia francescana dei giovani, in una basilica di Santa Maria degli Angeli, ad Assisi, gremita di folla. Accanto a lui anche il connazionale John Bomah, coetaneo di fra Andrew.

Altro momento memorabile per padre Vormawah è la celebrazione della prima Messa, al ritorno in patria fresco di ordinazione sacerdotale (avvenuta nel giugno del ’95). A Gerusalemme, e in particolare al Santo Sepolcro, i frati celebrano la liturgia in latino e facendo ricorso al canto gregoriano. Padre Gabriel scelse quella modalità anche per la sua celebrazione nella cattedrale di Sekondi-Takoradi dedicata a Nostra Signora stella del mare. Per molti dei fedeli presenti fu un rito particolarmente suggestivo. Il frate ricorda ancora le parole commosse di ringraziamento di qualcuno dei presenti più anziani, memori probabilmente delle celebrazioni a cui avevano preso parte da ragazzi nelle missioni, prima della riforma liturgica del concilio Vaticano II.

Oggi il gruppetto di frati ghanesi della Custodia si è ormai lasciato la gioventù alle spalle: il più anziano ha 51 anni, il più giovane 40. Oltre che a Cipro i pellegrini possono incrociare i passi di uno di loro nella basilica del Santo Sepolcro, oppure nei conventi di Betlemme, Ain Karem, Cafarnao, Tabgha e Betania.

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