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Marketing per la pace

Terrasanta.net
21 novembre 2008
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Marketing per la pace
Il presidente dell'Autorità Palestinese, Mahmoud Abbas (noto anche come Abu Mazen).

Per far conoscere il piano arabo di pace ai cittadini israeliani, Mahmoud Abbas (Abu Mazen), il presidente dell'Autorità Palestinese, compra spazi pubblicitari sui giornali di Gerusalemme. Lo scorso martedì 18 novembre, infatti, i  tre maggiori quotidiani israeliani hanno riportato una pubblicità a tutta pagina che spiegava ai lettori di lingua ebraica i dettagli del piano di pace arabo per il Medio Oriente. Contrastanti le reazioni da parte del pubblico israeliano e palestinese.


(c.g.) – Per far conoscere il piano arabo di pace ai cittadini israeliani, Mahmoud Abbas (Abu Mazen), il presidente dell’Autorità Palestinese, compra spazi pubblicitari sui giornali di Gerusalemme. Lo scorso martedì 18 novembre, infatti, i  tre maggiori quotidiani israeliani hanno riportato una pubblicità a tutta pagina che spiegava ai lettori di lingua ebraica i dettagli del piano di pace arabo per il Medio Oriente. In testa alla pagina erano poste le due bandiere israeliana e palestinese; poi un testo in evidenza, che recitava: «57 Paesi arabi islamici sono disposti ad intraprendere normali relazioni diplomatiche con Israele in cambio di un pieno accordo di pace e della fine dell’occupazione». La pagina continuava con la richiesta delle concessioni che Israele dovrebbe garantire al futuro Stato palestinese, tra cui il completo ritiro israeliano entro i confini del 1967, il rispetto delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza Onu e il diritto di ritorno dei profughi palestinesi. Infine, a mo’ di cornice, le bandiere dei 57 Paesi arabi che appoggiano il piano di pace.

Yasser Abed Rabbo, diplomatico e consigliere del presidente Abbas, meglio noto per essere tra i tessitori degli accordi di pace di Ginevra del 2003 assieme all’israeliano Yossi Beilim, spiega così l’iniziativa della campagna pubblicitaria: «È un modo per comunicare al pubblico israeliano la proposta di pace araba, proposta che fino ad ora è stata erroneamente considerata, dall’estrema destra israeliana, come un’azione cospirativa nei confronti di Israele e del suo futuro». Il piano di pace arabo ha una storia lunga: inizialmente proposto dall’Arabia Saudita, venne adottato dalla Lega Araba nel vertice di Beirut del 2002 e riproposto a Riyadh nel 2007.

Difficile dire se l’iniziativa dell’Autorità Palestinese abbia raggiunto il suo obiettivo. Diversi cittadini israeliani, raggiunti telefonicamente dall’emittente televisiva araba Al Jazeera il giorno della pubblicazione delle pubblicità, hanno dimostrato di essere al corrente dell’episodio ma di nutrire una certa sfiducia nelle reali intenzioni di pace del popolo palestinese. Da parte palestinese, l’opinione pubblica sembra dividersi su posizioni differenti. «Dubitiamo che le pubblicità dell’Autorità Palestinese, che sono state pagate coi soldi del nostro popolo, possano essere uno strumento utile a convincere l’opinione pubblica israeliana della bontà del piano di pace arabo», ha scritto il quotidiano Al-Quds al-Arabi. Dal canto suo il giornale Asharq Al-Awsat commenta così: «Questo è uno dei rari casi in cui l’Autorità Palestinese dimostra di compiere un atto politico costruttivo, anche se per farlo ha dovuto pagare. Riferirsi direttamente al pubblico israeliano può avere come effetto di mettere pressione ai politici di Israele che, fino ad oggi, hanno costantemente rifiutato il piano di pace arabo, spaventando la propria opinione pubblica riguardo ai suoi contenuti».

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