Storie, attualità e archeologia dal Medio Oriente e dal mondo della Bibbia
A pochi chilometri da Nazaret sorge un parco archeologico di rara bellezza. Sono le rovine dell'antica Sefforis, dove risplende il volto di una mistreriosa donna di Galilea.

Il sorriso di Monna Lisa

Chiara Tamagno
6 marzo 2008
email whatsapp whatsapp facebook twitter versione stampabile
Il sorriso di Monna Lisa
Sepphoris. Il mosaico con la «Monna Lisa d'Oriente»

A ovest di Nazaret, Sefforis fu fin dall’antichità una città grandiosa, di cui oggi si conservano resti particolarmente suggestivi. Fu anche capitale della Galilea al tempo del tetrarca Erode Antipa, ovvero al tempo di Gesù a Nazaret. Fu centro di vita giudaica molto intensa, tanto che le fonti rabbiniche citano ben 18 sinagoghe a Sefforis! Dagli scavi recenti ne sono emerse due. Pare che qui Rabbi Yuda Hanassi abbia completato la Mishnah nel II secolo d.C.

L’intero sito è oggi parco nazionale e il visitatore è guidato nel percorso tra i tesori millenari della città. All’entrata colpisce una sorta di canyon fra le rocce: era l’enorme cisterna che raccoglieva l’acqua e la incanalava con sistema ingegnoso all’interno della zona abitata. Percorrendo un breve sentiero si arriva al centro di Sefforis, dove si possono percorrere le antiche vie lastricate del reticolo romano, dove ben si distinguono il cardo e il decumano. Tutto intorno è un tesoro a cielo aperto, con reperti di varie epoche: dalle antiche chiese bizantine, alle case ancora ben conservate e ornate di mosaici, dall’imponente teatro romano alla sinagoga, dalla casa di Dioniso alla fortezza crociata…

Il fascino di Sefforis è legato soprattutto ai mosaici, frutto di un’arte antichissima che i maestri e i capiscuola dei primi secoli tramandavano come artisti itineranti di città in città. Splendidi quelli della nuova sinagoga, ricchissimi di scene bibliche e di forti riferimenti simbolici: su ben sette pannelli si dispiega il ciclo di Abramo, Sara, Isacco; centrale è la ruota dello zodiaco a significare che tutto il tempo del giorno, dei mesi, delle stagioni va dedicato a Dio; chiudono l’itinerario liturgico i mosaici dedicati al culto che raffigurano menorah, shofar, coppe votive… Un affresco che spazia dal tempo biblico al tempo più recente della comunità giudaico-bizantina.

Infine il gioiello forse più famoso: sulla sommità della collina, scendendo nella  casa di Dioniso si possono ammirare mosaici di vivaci colori che celebrano il dio del vino, ma soprattutto si è attirati da un volto di donna, bellissima: le  tessere del mosaico rendono le sfumature rosa delle guance e i risvolti dei capelli: lo sguardo enigmatico e i lineamenti particolarmente raffinati spiegano perché il mosaico sia noto come «la Monna Lisa d’Oriente». Si resta ogni volta incantati di fronte all’arte che seppe far scaturire, dalle tessere policrome, particolari di rara bellezza.

Come ricevere l'Eco

Il tabloid Eco di Terrasanta viene spedito ogni due mesi a tutti coloro che sono interessati ai Luoghi Santi e che inviano un’offerta, o fanno una donazione, a favore delle opere della Custodia di Terra Santa tramite la nostra Fondazione.

Maggiori informazioni
Sfoglia l'Eco

Se non hai mai avuto modo di leggere Eco di Terrasanta, ti diamo la possibilità di sfogliare un numero del 2023.
Buona lettura!

Clicca qui
Sostienici

Terrasanta.net conta anche sul tuo aiuto

Dona ora
Newsletter

Ricevi i nostri aggiornamenti

Iscriviti
Colorexploring
Barbara Marziali, Sandra Marziali

Colorexploring

Il metodo per conoscere se stessi e illuminare i lati oscuri della vita
«Voi chi dite che io sia?»
Francesco Patton

«Voi chi dite che io sia?»

In cammino con Pietro sulle orme di Gesù
Seguire Gesù
Matteo Crimella

Seguire Gesù

Sette meditazioni sul Vangelo di Luca
Semi di fraternità
Massimo Fusarelli

Semi di fraternità

Con Francesco nelle sfide del nostro tempo