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Pellegrini da Oriente

30/01/2008  |  Gerusalemme
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Pellegrini da Oriente
Fra Lionel Goh in Terra Santa con una comitiva di pellegrini cinesi.

Il 2007 ha fatto registrare un massiccio ritorno dei pellegrini in Terra Santa. Soprattutto nella seconda parte dell'anno, gli arrivi hanno superato ogni attesa. Un numero crescente di comitive proveniva dall'Asia e in particolare dal subcontinente indiano e dai Paesi che si affacciano sull'Oceano Pacifico. Tra le nazionalità più rappresentate vi è quella cinese. Per saperne di più ci siamo rivolti a padre Lionel Goh - frate minore e già direttore dello Studium Biblicum Franciscanum di Hong Kong -, uno degli artefici di questi pellegrinaggi dal lontano Oriente.


Il 2007 appena concluso ha fatto registrare un massiccio ritorno dei pellegrini in Terra Santa. Gli arrivi, soprattutto nella seconda parte dell’anno, sono stati tali da andare oltre ogni attesa e superare persino i flussi del 2000, che per i cattolici era l’anno del Grande giubileo indetto da Giovanni Paolo II e dunque stagione di pellegrinaggi non solo su Roma ma anche verso la terra natale di Gesù.

A differenza che in passato, osservano i francescani della Custodia, un numero crescente di comitive proviene dall’Asia e in particolare dal subcontinente indiano o dai Paesi che si affacciano sull’Oceano Pacifico. Tra le nazionalità più rappresentate vi è quella cinese. Per saperne di più ci siamo rivolti a padre Lionel Goh, frate minore e già direttore dello Studium Biblicum Franciscanum di Hong Kong, fondato nel 1948 dall’italiano padre Gabriele Allegra.

Oggi fra Goh dirige il Centro biblico Duns Scoto e l’agenzia Pellegrinaggi Duns Scoto (Duns Scotus Pilgrimages Ltd). È perciò uno degli artefici di questa nuova pagina nella storia dei pellegrinaggi.

«I francescani dello Studium Biblicum Franciscanum di Hong Kong – spiega il frate – hanno cominciato a promuovere e guidare pellegrinaggi e viaggi-studio in Terra Santa nel 1978. Tutti i frati del nostro Studium, a partire da padre Allegra, hanno studiato allo Studium Biblicum di Gerusalemme e conoscono la Terra Santa molto bene. Al Centro biblico Duns Scoto organizziamo corsi biblici, mostre e ritiri spirituali che ci offrono l’occasione per incoraggiare chi vi prende parte a visitare la Terra Santa. Un ruolo che è svolto anche dal piccolo museo biblico presso la cattedrale e dal nostro trimestrale a carattere biblico a cui si affiancano le versioni in cinese della rivista Terra Santa e di un sito Internet che curiamo in collaborazione con la Custodia e il Christian Information Center di Gerusalemme».

La Duns Scotus Pilgrimages Ltd., specializzata in pellegrinaggi in Terra Santa, è stata fondata dai francescani nel 2005, quando il governo di Hong Kong stabilì che tutte le comitive dirette all’estero dovessero essere coordinate da agenzie di viaggio registrate. Nell’ex colonia inglese vi è solo un’altra agenzia, di area protestante, a occuparsi di pellegrinaggi cristiani.

Padre Goh, è vero che sempre più cinesi vanno in Terra Santa? Da quali aree provengono? Esistono già delle statistiche su questi flussi?
Non ci sono statistiche ufficiali sui cinesi che visitano la Terra Santa, ma i recenti accordi tra Cina e Israele per consentire un accresciuto flusso di turisti in entrambe le direzioni hanno decisamente fatto lievitare il numero di connazionali che visitano Israele. So che solo nello scorso mese di dicembre sono giunti in Terra Santa almeno un migliaio di cinesi da ogni parte del mondo. Per lo più si tratta di cinesi della diaspora appartenenti a comunità cristiane delle più varie denominazioni. Coloro che provengono dalla madrepatria sono in prevalenza persone in viaggio d’affari o partecipanti a viaggi studio e programmi di scambio culturale. Si tratta di non cristiani.

Gli accordi conclusi tra Israele e Cina a fine ottobre 2007 spianano la strada al turismo cinese verso Israele. Registrate ricadute concrete sul vostro lavoro?
Quegli accordi hanno già prodotto un notevole flusso di turisti cinesi, al punto che non ci sono abbastanza guide che parlino la nostra lingua. Anche noi non siamo in grado di far fronte a questo incremento. Oltre alle barriere linguistiche ci sono differenze di ordine culturale, e nei modi di fare, che hanno dato luogo a esperienze negative quando c’è di mezzo una guida locale. Mi spiego con qualche esempio. La maggior parte delle esperienze infelici ha a che fare con il cibo e le bevande. In Estremo Oriente la gente è abituata a consumare acqua calda durante i pasti per berla o farne del tè. Molte guide all’estero, però, trovano troppo seccante chiedere ai ristoranti di metterne in tavola. Un altro esempio: i gruppi dell’Estremo Oriente tendono ad essere chiassosi mentre mangiano, cosa che crea imbarazzo alle guide straniere che finiscono per considerarli incivili e maleducati. Ancora un’altra differenza di sensibilità: nel modo di fare occidentale è abbastanza comune esprimere familiarità o amicizia creando un contatto fisico (pacche sulle spalle e così via). Questo comportamento è del tutto estraneo a chi viene dall’Estremo Oriente. Sono tutte piccole cose, se vogliamo, ma spesso finiscono per creare frizioni tra le guide locali e le comitive. Ecco perché c’è bisogno di guide cinesi, oppure israeliane ma che abbiano dimestichezza con la cultura cinese.

Come preparate le vostre guide? Proponete altre destinazioni oltre alla Terra Santa?
Nel 2005 abbiamo formato come animatori di pellegrinaggi sette laici che vanno ad aggiungersi a tre preti che già lo erano in precedenza. Questi laici hanno trascorso in Israele un mese, durante il quale hanno frequentato corsi intensivi sulla storia e il significato spirituale dei luoghi santi (ciascuno dei quali è stato visitato due volte) e appreso le tecniche per far fronte alle emergenze e gestire dal punto di vista logistico i gruppi e i rapporti con gli alberghi. Oltre a quel primo soggiorno ogni anno devono aggiornare le loro competenze partecipando ad appositi corsi organizzati dall’agenzia Duns Scoto e dall’omonimo Centro biblico. Proprio adesso, nel periodo gennaio-marzo 2008, stanno aggiornando le loro conoscenze sui santuari e studiando un po’ di italiano e di ebraico moderno. Più avanti, sempre nell’arco del 2008, frequenteranno corsi di liturgia che li prepareranno a diventare ministri straordinari dell’Eucaristia. Si spera di ottenere il mandato ufficiale dal vescovo di Hong Kong, il card. Joseph Zen Ze-kiun, in accordo con la Custodia, così che possano distribuire la comunione alle comitive prive di un sacerdote accompagnatore. I nostri laici hanno anche studiato per conseguire l’Outbound Tourist Escort Certificate, una licenza per le guide rilasciata dal Consiglio per il turismo di Hong Kong. Alcuni di loro sono pure in possesso di una laurea in teologia, altri stanno ancora frequentando i corsi.
Gli itinerari in Terra Santa hanno sempre una forte impronta biblica. Si basano soprattutto sul Vangelo di Marco, o su alcuni temi biblici, come la festa delle Capanne o la settimana della passione e risurrezione di Gesù. Mentre visitano i santuari, i pellegrini studiano anche qualche brano biblico ed elementi di teologia.
Come agenzia proponiamo anche viaggi in Grecia, Turchia, Cipro, Malta, Sicilia e Roma, lungo gli itinerari ispirati dagli Atti degli apostoli e dalle lettere paoline. In passato abbiamo accompagnato gruppi in Iran e Iraq, sulle strade dell’Antico Testamento. Ora come ora la proposta è sospesa, per ovvie ragioni.

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