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Nati in seno all'Islam, i drusi conservano una forte presenza sulle montagne del Golan, sia in Israele sia in Siria. E oggi fanno i conti con le sfide della modernità.

Negli antichi villaggi drusi

Chiara Tamagno
18 gennaio 2008
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Negli antichi villaggi drusi

Arroccati sulle alture del Golan, i più antichi villaggi dei drusi sorgono a pochi chilometri dalla Siria, da dove questa popolazione arrivò intorno al 1100 d.C. Qui, superata la diffidenza della gente verso chi è estraneo, si possono scoprire le tradizioni di un popolo di origine araba che cerca di integrarsi sempre di più nella società israeliana. Arrivando dalla Galilea e soprattutto da Haifa, quasi non si notano le tipicità dei drusi, che in città vestono e vivono all’occidentale. Ma sulle montagne non è così. Riesco a parlare con una giovane donna drusa, nella piccola bottega dove vende un po’ di tutto: miele di carrube, olio, frutta, vestiti, copricapi… Mi offre il caffé, che devo assolutamente accettare in risposta al dono dell’ospitalità, attenta invece a quando verserà il secondo bicchiere, segno che la conversazione deve volgere al termine.

Dietro i lineamenti delicati, incorniciati dal tradizionale velo bianco, si nasconde un temperamento fiero e rigoroso: «Non permetterei ai miei figli di sposare una ragazza che non rispetti le nostre regole, ad esempio che indossasse i pantaloni o vestisse a braccia scoperte. Da noi soprattutto la donna è tenuta ad osservare la morale e se tradisce viene ammazzata, mentre per gli uomini c’è l’espulsione dal villaggio». Non stupisce dunque il caso dello scorso marzo, quando un’aspirante miss drusa rischiò di esser uccisa in Israele per essersi mostrata in costume da bagno. «Siamo una comunità molto religiosa, ma pochi conoscono i segreti del nostro culto».

Nati all’interno dell’islam, i drusi osservano le prescrizioni di non fumare, non bere alcolici, non mangiare carne di maiale, anche se in città si stanno integrando sempre di più nella società israeliana. La donna lo ammette con un certo rammarico. Chiaro dunque che si stanno formando due correnti all’interno della comunità drusa, che oggi conta circa 150 mila persone in Israele: l’una aperta alla modernità, l’altra arroccata alle radici. Comunità discussa, malvista dal mondo arabo, da quando (1958) i drusi si sono schierati con lo Stato di Israele, prestando servizio militare e macchiandosi anche di episodi di violenza contro la popolazione araba.

Quale sarà il futuro della identità drusa? Una domanda su cui riflette anche la comunità israeliana, che su questo tema ha promosso di recente un simposio presso l’Università di Haifa.

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