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Un ragioniere per la Terra Santa

Giuseppe Caffulli
6 novembre 2006
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Un ragioniere per la Terra Santa
Fra Gottfried Egger.

Gottfried Egger lavorava in un serioso ufficio contabile di Zurigo. Fino a quando non ha assecondato il desiderio di imitare san Francesco e di lavorare per la Terra Santa.


Per la serie: ecco come san Francesco mi ha cambiato la vita. Può essere riassunta così la vicenda umana e cristiana di padre Gottfried Egger, commissario di Terra Santa per la Svizzera. Lo guardi negli occhi, e ci scorgi una serenità e una fede che ti contagia. «E pensare che volevo fare il ragioniere», dice sorridendo.

Già, il ragioniere. A dire il vero, per farlo il ragioniere l’ha fatto. Entrato da ragazzino nel Collegio serafico della provincia dei frati minori della Svizzera, Gottfried decide ad un certo punto che la vita religiosa non fa per lui. «Durante l’adolescenza – racconta – mi ero convinto che la mia strada fosse un’altra. Così ho studiato ragioneria, mi sono diplomato e ho lavorato in un ufficio amministrativo a Zurigo, giacca, cravatta e valigetta ventiquattrore. Ma poteva essere quella la mia vita? A mano a mano che la partita doppia invadeva la mia vita, mi sono reso conto che la nostalgia verso la vita francescana era molto forte».

A propiziare la decisione di tornare in convento un’opera di Zeffirelli, il regista. «Negli anni Settanta uscì il film Fratello sole, sorella luna. La visione di quella pellicola mi toccò molto. Decisi di riprendere in mano gli scritti di san Francesco. Nel 1974 entrai nel postulandato a Zurigo. Nel 1981 diventavo sacerdote».

Dopo l’ordinazione, padre Gottfried viene mandato a Roma per studiare spiritualità francescana. Torna poi a Zurigo per occuparsi di pastorale vocazionale e diventa in seguito maestro dei novizi a Neafels. Per anni lavora anche come cappellano nell’ospedale di Glarus e predica esercizi spirituali in tutta la Svizzera.

«Nel 1997 sento il desiderio di una pausa. Chiedo ai superiori di poter trascorrere un anno in Terra Santa e mi trasferisco presso il noviziato di Ain Karem. Un’esperienza straordinaria. Avevo sempre sentito il desiderio di vivere nei Luoghi Santi… Fosse stato per me, avrei chiesto di rimanere al servizio della Custodia di Terra Santa. Ciò che mi ha fatto decidere a ritornare è stato il senso di responsabilità verso la mia provincia religiosa. In Svizzera le vocazioni sono molto scarse. Con la mia partenza avrei messo in difficoltà i miei confratelli. Resta il fatto che la Terra Santa mi era entrata nel cuore».

Nel 2000 padre Gottfried viene eletto provinciale della Svizzera (una carica che ricopre fino al luglio 2006 – ndr). Nel 2004 assume anche l’incarico di Commissario di Terra Santa. «Il mio predecessore venne nominato confessore presso la basilica lateranense a Roma. Non ho perso l’occasione».

Ma cosa vuol dire essere commissario di Terra Santa in Svizzera? «Significa incontrare le comunità cristiane e parlare loro della realtà della Terra Santa, che è la missione più importante affidata al nostro ordine francescano. Un altro lavoro prezioso è la partecipazione alla Società di Terra Santa, una associazione che si occupa di sostenere i cristiani del Medio Oriente. Ogni anno facciamo la campagna per la Colletta del Venerdì Santo e individuiamo insieme le realtà da finanziare».

Accanto a questi impegni, padre Gottfried coltiva la promozione dei pellegrinaggi, che permettono ogni anno a tanti svizzeri di incontrare la realtà dei Luoghi Santi.

Una contabilità tutta spirituale, questa, certamente in attivo. E che non smette di appassionare padre Gottfried: «La Terra Santa è veramente il quinto Vangelo di Gesù. Laggiù ci sono le radici della nostra fede. Ma bisogna andarci anche per solidarietà con i cristiani che hanno veramente bisogno del nostro aiuto».

 

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