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Ripararono qui, nel XVI secolo, gli ebrei di Spagna, cacciati dalla Riconquista cristiana della penisola. E la Cabala rifiorì...

Safed. Nella città della Cabala

Chiara Tamagno
6 novembre 2006
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È la più elevata città di Israele e gode di una posizione magnifica: sorge a mille metri sul livello del mare, domina la valle intorno al Lago di Tiberiade e offre un panorama particolarmente suggestivo. La storia di questa cittadina, che oggi conta poco più di 20 mila abitanti, è antichissima e ancora oggi sono visibili tracce delle ricostruzioni più recenti risalenti al tempo crociato.

Ma fu intorno al 1500 che Safed ebbe uno sviluppo straordinario, quando vi trovarono rifugio migliaia di ebrei sefarditi fuggiti dalla Spagna al tempo della Riconquista cristiana. Un’emigrazione massiccia che diede vita a un’intensa fioritura culturale e religiosa: Safed divenne uno dei maggiori centri spirituali del giudaismo e il suo nome si lega ancora oggi alla tradizione mistica della Cabala. Nel 1700 qui si contavano ben 18 scuole rabbiniche e 21 sinagoghe! Nel Talmud è considerata una delle quattro città sante d’Israele, insieme a Gerusalemme, Hebron e Tiberiade.

Si possono visitare alcune delle antiche sinagoghe, dove pregarono i grandi maestri cabalisti di Israele. Non mancano le leggende che rendono questo luoghi ricchi di fascino e di mistero: alla sinagoga di Itzhac Abuhav si racconta ad esempio che l’edificio venne costruito in Spagna e che, dopo l’espulsione del maestro dalla Spagna, fu trasportato miracolosamente di notte fino a Safed. Alla Sinagoga di Hari Sephardi invece si narra che durante una preghiera del sabato il maestro abbia invocato gli spiriti dei sette Padri di Israele e che questi siano apparsi, abbiano letto un brano della Torah e siano poi scomparsi.

Elegantemente decorate, queste sinagoghe sono veri gioielli di arte sacra cinquecentesca, dove il simbolismo è giocato nei minimi particolari. Vi si accede da viuzze che si inerpicano sulla collina, tra terrazzini, scalinate e pergolati. Tutto intorno è un pullulare di botteghe di artisti, che a Safed hanno una tradizione legata soprattutto alla pittura e alla stampa d’autore. È qui che nel 1563 fu installata la prima stamperia d’Oriente, il che spiega la ricchezza e l’originalità delle creazioni artistiche su carta. Salire a Safed è inoltrarsi nel cuore della tradizione ebraica e godere la bellezza di una cittadina raffinata, quasi esclusiva.

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