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Uno sguardo su Hamas

Terrasanta.net
5 luglio 2006
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Uno sguardo su Hamas

Il breve saggio che qui presentiamo ha visto la luce nel 2003 e ripercorre il cammino di Hamas dalle origini, riportandone in appendice lo statuto in versione integrale. L'opera offre un quadro sintetico ma esauriente dei presupposti storici e teorici del movimento.


(d.c.) – Generano inquietudine le verdi bandiere di Hamas. I media le ripropongono insieme ai mitra agitati verso il cielo e il pensiero corre alle autobombe, agli attacchi suicidi. Ora che il verde di Hamas è il colore stesso del popolo palestinese, dopo la vittoria del movimento alle elezioni legislative del gennaio scorso, ci si chiede quali prospettive porti per lo stentato cammino verso la pace questo ambiguo frutto della democrazia.

A seguito di una collaborazione con l’Fbi e gli esperti mondiali di sicurezza sul tema del terrorismo religioso, anche Massimo Introvigne ha affrontato la questione. Ha così visto la luce nel 2003 Hamas, un breve saggio che ripercorre il cammino del movimento dalle origini, riportandone in appendice lo statuto in versione integrale. Quest’opera offre un quadro sintetico ma esauriente dei presupposti storici e teorici di Hamas, dando conto anche della metodologia usata dal movimento per conseguire i suoi fini, a partire da una capillare azione culturale e propagandistica fino a giungere alla teologia del suicidio per Allah.

Secondo Introvigne, in Palestina coesistono due anime: una, laica e nazionalista, rappresentata dall’operato di Arafat, dall’Olp e dalla sua componente prioritaria, al-Fatah, e una di stampo prettamente religioso, che trova in Hamas il suo massimo interprete. Le differenze sono radicali: il nazionalismo laico difende i diritti del popolo palestinese, primo tra tutti quello concernente uno Stato sovrano; se però ottiene a condizioni soddisfacenti quello che vuole, può accettare la convivenza con il vicino israeliano. Viceversa, Hamas crede che la Terra Santa sia Waqf, ovvero terra lasciata in eredità all’islam: per il suo statuto, «cederne una parte è cedere parte della religione».

Ecco pertanto da dove procedono le dicotomie più tragiche: se gli uni ammettono la lotta contro il nemico del popolo, gli altri esaltano il martirio per Dio; se gli uni parlano di pace, per gli altri non si può superare il confine temporale di una tregua. In definitiva, lo scenario descritto da Introvigne non ipotizza facili soluzioni; è per il lettore un’occasione per prendere coscienza delle problematiche reali cui fanno fronte quotidianamente le forze di mediazione.

Massimo Inrtovigne
Hamas
Fondamentalismo islamico e
terrorismo suicida in Palestina
Elledici, Torino 2003
pp. 128 – 8,00 euro

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