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A Beirut un corso universitario sul turismo religioso

Terrasanta.net
14 settembre 2018
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A Beirut un corso universitario sul turismo religioso
Il santuario mariano di Nostra Signora del Libano, ad Harissa, visto dall'alto. (foto ololb.org)

Il Libano punta sui pellegrini e i turisti interessati al sacro. E da ottobre l’Università Saint Joseph, gestita dai gesuiti a Beirut, mette a disposizione un nuovo percorso formativo per gli operatori nel settore.


(c.l.) – L’Università Saint-Joseph di Beirut apre in ottobre un nuovo corso breve interamente dedicato al turismo religioso. Al termine, gli studenti iscritti potranno conseguire un diploma universitario. L’obbiettivo è di formare figure professionali che abbiano conoscenze in campo storico, logistico e manageriale adeguate alla promozione del turismo religioso in Libano.

Nel Paese dei cedri i siti di interesse turistico sono principalmente luoghi di culto maroniti. Il santuario di Nostra Signora del Libano a Harissa è meta di 2 milioni di visitatori ogni anno. Al monastero di San Marone, ad Annaya, si calcolano 400 mila visite annue. Sul versante musulmano, il mausoleo sciita di Saydet Khawla a Baalbek attrae annualmente 180 mila turisti, mentre la moschea sunnita di Mohammad el-Amine, nella capitale, attira 120 mila persone.

Nonostante queste cifre generose, il segmento religioso del comparto turistico non è adeguatamente valorizzato. Le potenzialità non mancano poiché il patrimonio culturale e multiconfessionale del Libano è molto ricco e il Paese sta al crocevia di tre continenti, nella culla dei tre monoteismi. Vi si contano circa 5 mila luoghi di culto tra chiese, monasteri, eremi, moschee, scuole coraniche, sinagoghe e via dicendo.

Il corso inaugurato dall’ateneo cattolico di Beirut metterà a fuoco i concetti di turismo religioso e pellegrinaggio, ma accrescerà anche la conoscenza delle 19 comunità di credenti stanziate in Libano e dei loro luoghi di culto. Si tratterà inoltre di studiare il potenziale economico insito in queste risorse e di imparare ad elaborare un piano di gestione dei luoghi di culto, a concepire eventi culturali, a sviluppare nuove strategie di comunicazione e di marketing. Gli studenti saranno anche introdotti alla topografia, ai nuovi media e alle tecniche più innovative nel settore turistico.

Ai seminari e alle lezioni in aula si alterneranno uscite sul territorio. Il tutto valorizzando le competenze dell’Università Saint-Joseph sul versante degli studi islamo-cristiani e del turismo. Saranno coinvolti tre articolazioni dell’ateneo: la facoltà di Scienze religiose, quella di Lettere e scienze umane e il dipartimento di Geografia.

Il Libano dispone di un vero e proprio «tesoro nazionale». Valorizzandolo al meglio se ne trarrebbero benefici anche per l’economia del Paese, osservava padre Salim Daccache, rettore dell’università dei gesuiti, durante la presentazione ufficiale del corso in giugno.

Per Liliane Buccianti-Barakat, responsabile della nuova proposta formativa, il diploma «si inserisce in una linea di tendenza internazionale, innestandosi nel rinnovato interesse di visitatori e turisti per il patrimonio religioso e i siti religiosi».

Su questa linea si pone anche il piano lanciato a livello nazionale nel maggio 2017 dal primo ministro Saad Hariri e denominato Turismo culturale religioso in Libano. Con il finanziamento dell’ambasciata d’Italia a Beirut, esso ha l’ambizione di inserire a pieno titolo il Paese mediorientale nelle mete del turismo religioso internazionale, migliorando la promozione all’estero, indirizzata al pubblico straniero che cerca non solo un viaggio ordinario, a dimensione orizzontale, di luogo in luogo, ma anche «un viaggio verticale, dalla terra al cielo, verso il Creatore e i valori divini» per utilizzare un’espressione dello stesso Hariri.

Il programma varato dal governo ha permesso di pubblicare rapidamente varie mappe, che riportano i 250 siti religiosi più importanti del Libano, oltre a un volume di grande formato e al sito Internet sacredlebanon.com Nei cassetti ci sono anche gli studi per l’apertura di nuove linee aeree. Prima dell’estate il ministero dell’Informazione e del Turismo ha lanciato Holy Lebanon, la prima applicazione elettronica gratuita per il turismo religioso in Libano (disponibile tanto in ambiente android quanto apple, ma al momento ancora poco scaricata). Oltre a un calendario delle festività religiose, l’app fornisce informazioni sui luoghi di culto cristiani e musulmani, le varie cerimonie, i piatti tipici di ogni occasione, la disponibilità di alloggi.

 

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